Affrontare la depressione ereditaria rivela un fenomeno profondo che ha dei parallelismi con numerose altre sfide del nostro tempo. 

La tendenza a dare la colpa dei nostri problemi a predisposizioni genetiche o a fardelli storici porta spesso a un atteggiamento fatalista che non solo perpetua il problema, ma potenzialmente lo aggrava. Questa prospettiva suggerisce una sorta di rassegnazione che ci impedisce di perseguire attivamente delle soluzioni.

Nella mia famiglia, intere generazioni - da mio nonno a mio padre a molti altri parenti - hanno lottato con la gravità della depressione. Questo schema sembra continuare, ma questa è solo una parte della verità. La verità completa riconosce che la depressione è un aspetto della condizione umana che comprende sia la sofferenza che la gioia. Questa dualità è un fenomeno universale che rappresenta la regola piuttosto che l'eccezione.

La prevalenza della depressione è aumentata negli ultimi anni, il che solleva la questione di chi non ne sia affetto. Si ha l'impressione che alcune persone siano semplicemente più brave a nascondere i propri problemi. L'esperienza di un primo episodio depressivo maggiore porta spesso a una profonda paura di una recidiva, che rende difficile vivere in pace e gioia.

È qui che entra in gioco il concetto di resilienza. Dopo diversi episodi di depressione, ho iniziato a concentrarmi sullo sviluppo della resilienza. La vita ci può riservare la depressione, ma sviluppare, trovare e applicare la resilienza richiede uno sforzo consapevole e può migliorare radicalmente la nostra situazione.

A questo proposito può essere utile un paragone con il problema dell'obesità. Il presupposto che l'obesità sia genetica può indurci a non affrontare attivamente la sfida. In realtà, uno stile di vita attento e proattivo riduce notevolmente il rischio di obesità. La situazione è simile a quella della depressione: Uno stile di vita sano può ridurre il rischio e la gravità degli episodi depressivi.

Al centro di entrambi i fenomeni - dipendenza e depressione - c'è il centro di ricompensa del cervello che controlla le nostre voglie. Il problema è che il centro di ricompensa è abituato a certe abitudini che erroneamente preferisce, senza riconoscere le conseguenze negative a lungo termine per il corpo e il benessere.

La chiave per superare questi cicli sta nel focalizzare consapevolmente la nostra attenzione e nel comprendere i processi sottostanti. Quando non è possibile un'astinenza completa, è importante ridurre al minimo il consumo e trovare un sano equilibrio.

Alla base di molte dipendenze c'è spesso una depressione di fondo che viene esacerbata da uno squilibrio nel sistema di ricompensa del cervello. Gli individui con una carenza naturale di alcuni neurotrasmettitori sono più suscettibili di sviluppare dipendenze.

Resilienza in questo contesto significa essere consapevoli delle sfide e scegliere attivamente uno stile di vita sano, che comprenda una dieta equilibrata, l'esercizio fisico e la ricerca del benessere mentale. Modificando la nostra dieta e concentrandoci su abitudini sane, possiamo non solo ridurre le tendenze depressive, ma anche il rischio di obesità.

Tuttavia, la realtà è che senza un'azione tempestiva, la situazione spesso degenera, portando a uno stato in cui è necessario un aiuto rapido e nuove dipendenze sono imminenti. La resilienza è un'abilità che non viene prescritta da un medico, ma può essere sviluppata attraverso l'impegno personale, il sostegno di professionisti o la forza spirituale.

Nella mia vita Il ricorso a un percorso spirituale e alla pratica quotidiana della fede ha svolto un ruolo cruciale nel superamento delle mie dipendenze e nella costruzione della resilienza. 

Questo percorso mi ha aiutato a organizzare attivamente i miei pensieri e a condurre una vita non dominata da ansia e depressione.

Ti ringrazio Gesù per la tua guida personale, che mi rende libero ogni giorno.